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[l’originale è qui ]
Alcuni commenti interessanti di Steinberg • Su Steny Hoyer, membro del Congresso degli Stati Uniti: (*) (**) — Steny Hoyer, il cagnolino favorito dall’AIPAC (*) È consuetudine, riferendosi ai politici statunitensi, indicare tra parentesi a quale schieramento politico appartengano e di quale stato siano rappresentanti. Danny Steinberg, sfottendo, indica sì di quale stato sono rappresentanti, ma anziché indicare lo schieramento politico indica se si tratta di ebrei, shabbat goy, o goy, ben sapendo che gli ebrei controllano tutti gli schieramenti politici, ndt. (**) Lo shabbat goy è un goy che assiste gli ebrei o le loro organizzazioni il sabato, giorno in cui la legge giudaica proibisce agli ebrei di lavorare; per estensione si intende un goy che lavora per gli ebrei, ndt. Se vi comportate da stupidi, aspettatevi di essere presi in giro Quali frasi di Steinberg sono meramente battute e quali sono la verità? Solo il suo rabbino lo sa con certezza; i goy tuttavia dovrebbero smetterla di comportarsi da stupidi, nel qual caso gli ebrei non avrebbero motivo di fare battute su di noi. Il sito internet di questo concorso di vignette: E allora, tutti voi goy creduloni, leggete cosa scrive Steinberg (vedere sotto) e aiutateci a trovare abbastanza goy con un cervello funzionante che dimostrino che si sbaglia. Nota: La pagina originale di Steinberg è qui, ma l’unica fotografia in essa presente è già sparita, e quindi, nel caso scompaia l’intera pagina, qui sotto ne ho riportato una copia (nella quale ho introdotto ulteriore spaziatura per rendere i paragrafi più corti in modo da agevolarne la lettura). |
17 novembre 2006, venerdì
VITTORIA EBRAICA ALLA CAMERA Ah! Ve l’avevo detto! In ciò che ho pubblicato ieri in questo blog avevo predetto che Steny Hoyer avrebbe sconfitto John Murtha nella contesa per la seconda carica più importante alla Camera dei rappresentanti [degli Stati Uniti]. Perché? Perché noi ebrei volevamo il nostro uomo in quel posto. Hoyer ha vinto 149 contro 86. Ormai Nancy [Pelosi] dovrebbe saperlo meglio. Sono certo che ha avuto la sensazione di avere avuto un mandato forte dall’elettorato contrario alla guerra perché ci sia un cambiamento. Ma, bella, benvenuta nella realtà. Gli ebrei continuano a comandare al Congresso degli USA.
È il brillante esperto ebreo di tattica che, in qualità di direttore del Congressional Campaign Committee [letteralmente, Comitato per le elezioni al Congresso], ha scelto i candidati che ai goy del partito democratico sarà permesso votare alle elezioni. Ora è lui, non Nancy, a dire ai nuovi rappresentanti come votare alla Camera dei rappresentanti. Mi piace l’espressione della sua faccia. Arroganza pura! La Pelosi è meramente una “prestanome” per tenere calmi i goy contrari alla guerra. Se vi ricordate, lo scorso novembre, dopo che Murtha ha invocato un ritiro immediato dall’IRAQ, sono stati Hoyer e Emanuel (ebreo, Illinois) a dire alla Pelosi di non unirsi a Murtha. La Pelosi ha eseguito gli ordini allora e lo farà adesso. Che siano dannati gli elettori. “È una donna molto intelligente che ha fatto un errore di valutazione,” ha detto il nostro compare ebreo repubblicano Barney Frank (ebreo, Massachusetts). E con questo ha detto abbastanza. Il nostro compare ebreo repubblicano Jerrold Nadler (ebreo, New York) ha detto che la vittoria di Hoyer è stata dovuta in parte alla gratitudine sentita dai legislatori per i suoi sforzi nella campagna elettorale. Sì, certo, e non dimenticate i viaggi guidati dei membri del Congresso al muro del Pianto! ;-) (*) Mi complimento con i miei compari ebrei Rahm Emmanuel, Charles Shumer, ecc per avere gestito una campagna brillante. Invece di un ripudio disastroso della politica estera ebraica, con un piccolo colpo di mano è stato mantenuto lo status quo e i goy si illudono che ci sia stato un cambiamento. Avanti verso l’Iran! pubblicato da Danny Steinberg alle 9:20
del
mattino 15 novembre 2006, mercoledì Mancanza di tempo, nulla di pubblicato! Negli ultimi mesi ho lavorato alle campagne elettorali
dei
candidati favorevoli alla guerra. Sono lieto di essere tornato a
Washington! Sacha Cohen, il nostro compare ebreo, è un tipo così divertente. Riuscite a crederci che i goy si accalcano per vederlo? L’ho visto al cinema AMC Loews a Georgetown. Il pubblico era per la maggior parte composto da ebrei. Siamo scoppiati a ridere. La parte in cui consegna un sacchetto con la propria m#rda all’ospite? Pensavo di morire [dal ridere]! Forse bisogna essere ebrei per apprezzarlo. Ai goy non sembra piacere la scatologia [i.e. ciò che ha a che fare con le feci, ndt] tanto quanto piace a noi ebrei. Come fa a farla franca? Un ebreo che prende in giro i goy in quella maniera. Mi fa venire in mente Groucho Marx e Margaret Dumont. Un ebreo furbo che fa fessa una stupida shiksa (*). E lei che non riesce mai a capire perché tutti gli ebrei ridono. Il nudo pregiudizio mostrato da questo ebreo educato a Cambridge che ha un effetto di superiorità morale sui goy, mi ha fatto rabbrividire. Posso immaginarmi come riceveremmo un film con i ruoli [di ebrei e goy] invertiti, con l’ebreo stereotipico nei panni della vittima dell’umorismo dei gentili. Ma quest’ansia mi è passata velocemente. Certo, non permetteremmo mai che ciò accada. Parlando di ebrei che fanno fessi i goy, che ne dite di come Rahm Emanuel (ebreo, Illinois), direttore del Democratic Congressional Campaign Committee [letteralmente, Comitato dei democratici per le elezioni al Congresso] e Charles Shumer (ebreo, New York), direttore del Democratic Senatorial Campaign Committee [letteralmente, Comitato dei democratici per le elezioni al Senato] hanno raggirato Howard Dean (goy, Vermont) il direttore del Democratic National Committee [letteralmente, Comitato nazionale dei democratici] (DNC)? Dean aveva voluto rifare il partito in modo che esso rispondesse maggiormente alla volontà dell’elettorato. La sua idea era di costruire un’organizzazione nazionale a partecipazione popolare, fortemente entusiasta e mobilitata. Certo, potete scorgere il pericolo in una cosa del genere. Sarebbe difficile per gli ebrei avere il controllo di un tale sistema. Potrebbe facilmente diventare contrario alla guerra o contrario a Israele. Ed è questo il motivo per cui sono stati messi due ebrei in comando delle elezioni per la Camera dei rappresentanti e per il Senato. Rahm si è “infuriato” a come Dean operava le cose e ha preso in mano la campagna elettorale nazionale, sottoponendo di persona tutti i candidati a controlli approfonditi. Tutti loro devono essere disposti a stare al gioco dell’AIPAC. Questo era il primo requisito, ovviamente. Poi è stato facile raccogliere il denaro ebraico. La democrazia a partecipazione popolare è una forma di democrazia troppo diretta. Il sistema in cui noi ebrei scegliamo i canditati per i quali i goy voteranno è migliore. Ora, quell’ebreo che è Rahm si prende il merito di vincere l’elezione e Dean, il gentile, fa la figura dell’idiota. In effetti, tutti gli elettori dei democratici sono idioti; pensavano che quelli loro fossero voti contrari alla guerra. L’abbiamo fatto sembrare. Ha funzionato! Non ci vuole molto per impedire la vera democrazia. I goy che cosa pensavano che sarebbe successo con noi che manovravamo per fare in modo che entrambi il direttore del Congressional Campaign Committee e il direttore del Senatorial Campaign Committee fossero ebrei? Voglio dire, pensavano che si trattasse meramente di un’altra “cohencidenza”? (**) Fessi! Inutili idioti! (***) Non si accorgono che li abbiamo fregati di nuovo!!!! Avete visto quel bel pezzo scritto dal nostro compare ebreo Naftali Bendavid sul nostro compare ebreo Rahm Emanuel (ebreo, Illinois) pubblicato sul [giornale] Chicago Times? (Ma vi sembrano cognomi statunitensi? Eh, eh). Ecco alcuni estratti: “In un mondo in cui i membri del Congresso degli USA si chiamano l’un l’altro «mio distinto collega», a volte Emanuel, 46enne, non è in grado di completare una frase evitando svariate oscenità. La sua politica è di centro (pro-Israele), ma il suo stile è estremista. Da adolescente gli è rimasta mozzata la parte superiore del dito medio destro, e la cosa gli ha aggiunto un’aura di duro — specie quando estende il dito medio, cosa che fa abbastanza regolarmente.” Rahm ha fatto un gran lavoro. Il numero di ebrei al Senato salirà a 13 dagli attuali 11, con due nuovi membri. Sia Joseph Lieberman che Bernie Sanders hanno vinto come candidati indipendenti, ma ci si aspetta che si schiereranno in favore dei democratici. Il numero ebrei alla Camera dei rappresentanti salirà da 26 a 30, con 6 nuove facce ebree. E tutti gli altri membri nuovi del Congresso voteranno su Israele ciò che verrà detto loro. Un’altra cosa sulle elezioni. In questo momento Nancy Pelosi (goy, California), sta proponendo che John Murtha (goy, Pennsylvania), una delle prime voci nella Camera dei rappresentanti contrarie alla guerra, riceva la carica di capo della maggioranza. Steny Hoyer (shabbat goy, Maryland) è la nostra scelta (nostra di noi ebrei). La Camera dei rappresentanti deve fare una scelta. Compiacere gli elettori che hanno eletto al Congresso i democratici contrari alla guerra o compiacere gli ebrei che li hanno pagati. Steny è uno dei nostri alleati migliori. Lo teniamo in pugno. Da servitore della popolazione statunitense conduce i gruppi congressuali dell’American Israel Education Foundation (AIEF) dell’AIPAC in viaggio in Israele. Secondo questa carta, sembra che l’unica volta che sia uscito dagli Stati Uniti sia stata per visitare Israele! È una guida turistica in un abito da 2000 dollari! Ah Ah Ah. Ogni volta che c’è da votare a favore di Israele, lui lo fa. Ho sentito addirittura che si è abbassato a pulire le scarpe di un tizio dell’AIPAC che lo visitava in ufficio. Tornando a Nancy della zona San Francisco Bay Area [l’area metropolitana che circonda la Baia di San Francisco, ndt], tutti i membri goy liberali tra i rappresentanti alla Camera sono a favore di Murtha, mentre gli unici due rappresentanti alla Camera ebrei, Tom Lantos (ebreo, della città di San Mateo, in California) e Ellen Tauscher (ebreo, della città di Walnut Creek, in California) supportano, naturalmente, lo shabbat goy Hoyer. “Non vogliamo una lotta che mandi al tappeto qualcuno,” ha detto Tauscher. Vediamo chi vincerà. I gentili o gli ebrei. So su chi scommettere. Il Jewish Institute for National Security Affairs (JINSA) ha proposto che i goy che non giurano fedeltà a Israele vengano rimossi dal Dipartimento di Stato. A tutti gli statunitensi firster (****) sarà mostrata la porta [perché escano]. Questo concetto potrebbe essere difficile da propinare, ma dobbiamo assicurarci che gli statunitensi considerino le posizioni “anti-Israele” come “anti-statunitensi” e perfino “anti-cristiane.” Sì, lo so, è ridicolo, ma sembra funzionare. Beccatevi questo: l’articolo “Terrorismo futuro — I combattenti mutanti della jihad” [la guerra santa islamica, ndt] chiede “Quanto profondamente gli elementi combattenti della jihad hanno infiltrato il governo e gli enti federali statunitensi, compresi il Federal Bureau of Investigation [i.e. l’FBI, ndt], il Department of Homeland Security, il Dipartimento della Difesa statunitense, e vari comandi militari, attraverso simpatizzanti o agenti veri e propri?” Ah ah ah! Non sto raccontando frottole! “Simpatizzanti” è ovviamente la parola chiave. Tutti coloro che noi ebrei non consideriamo sufficientemente pro-Israele sono bollati come simpatizzanti del terrorismo. Geniale! L’autore di questo scritto del JINSA ha proclamato che la necessità di un “consenso nazionale” richiede l’“affronto di queste forze” basandosi sulla “conoscenza delle loro ideologie, dei loro obbiettivi, e della loro determinazione.” Dato che ci sono pochi statunitensi mussulmani, per non parlare degli statunitensi arabi, e comunque in quantità non significative nell’FBI, nel Department of Homeland Security (*****), nel Dipartimento della Difesa statunitense, ecc, il suggerimento che certi elementi “combattenti della jihad” avrebbero “infiltrato” il governo statunitense potrebbe essere un’idea difficile da propinare ai goy statunitensi. La vera preoccupazione ovviamente è che c’è un numero crescente di persone di alto rango nell’FBI, nella CIA, e nei militari che si stanno “stufando” del potere ebraico negli USA. Ci sono stati e ci sono capi militari di massimo livello che hanno scartato apertamente la necessità di una guerra contro l’Iraq e l’Iran, due guerre che sono state tra i nostri piani politici a lungo termine. Noi ebrei dobbiamo propinare l’idea che un atteggiamento del genere costituisca una collaborazione e una simpatia effettive per i “combattenti della jihad.” L’11 maggio 2005, la rivista ebraica Forward, ha riportato che Barry Jacobs (uno dei nostri) dell’ufficio di Washington dell’American Jewish Committee [letteralmente, Comitato ebraico statunitense] ha detto di credere che ci siano ufficiali di alto libello nella comunità dei servizi segreti statunitensi che sono ostili a Israele (!) e che stiano muovendo guerra contro i lobbisti pro-Israele e i loro alleati neo-conservatori negli ambienti interni all’amministrazione Bush. Citando l’indagine in corso dell’FBI sullo spionaggio da parte di funzionari dell’American Israel Public Affairs Committee (AIPAC), il principale gruppo di pressione pro-Israele, il Forward ha riportato che Jacobs crede, come riassume il Forward, che “l’idea che gli ebrei statunitensi e i neoconservatori al Pentagono hanno complottato per spingere gli Stati Uniti in guerra contro l’Iraq, e possibilmente anche contro l’Iran, è pervasiva nella comunità di servizi segreti a Washington.” Vedete quindi quale sia il pericolo e la ragione di questo contrattacco. Noi ebrei dobbiamo utilizzare la strategia di fare suonare l’allarme della “infiltrazione” da parte di simpatizzanti dei terroristi e suggerire che siano purgati dalle loro posizioni negli enti governativi. Il compito di propinarlo ai goy è reso più difficile dal fatto che gli ebrei hanno insegnato loro tramite i nostri libri e film (##) che “quelli che fanno la caccia alle streghe,” come Joe McCarthy (******), sono cattivi, immorali. Ora dobbiamo mostrare loro che alcune “cacce alle streghe” sono un bene. Quando le vittime sono ebrei, è MALE; quando le vittime sono gentili, è BENE [il tono usato in questa frase è quello che si usa con i bambini spiegando loro cosa è bene e cosa è male, ndt]. Presumo che sia in qualche modo ironico (e spero che i goy non lo notino) che il nostro compare ebreo Stephen Bryen, il fondatore del JINSA, sia stato messo sotto stato d’accusa per accuse di spionaggio a favore di Israele fino a che le pressioni ebraiche sul Dipartimento della Giustizia statunitense non hanno costretto a fare cadere la cosa. Presto arriverà il giorno in cui il nostro potere sui goy sarà completo. Prima che se ne rendano conto dobbiamo assicurarsi di esserci presi le loro pistole e i loro fucili. (##) Ecco una lista di alcuni dei miei film preferiti sullo HUAC [i.e. il Comitato per le Attività Anti-statunitensi durante il periodo del maccartismo, ndt] e sull’attacco agli ebrei (15 dei 19 sceneggiatori che erano testimoni ostili erano ebrei). Mi domando se un giorno ci sarà un film sui goy buttati fuori dal Dipartimento di Stato statunitense e dall’FBI per non essere abbastanza filo-semiti? No, figuriamoci.The Front [versione italiana, Il prestanome] Questo film eccezionale di Woody Allen presenta Allen nel ruolo di “prestanome” per gli scrittori di Hollywood che erano sulla lista nera [perché sospettati di essere comunisti durante l’epoca del maccartismo, ndt]. Hollywood on Trial [letteralmente, Processo al mondo di Hollywood] Questo documentario molto acclamato sulle azioni dello HUAC e sui relativi effetti su Hollywood è stato realizzato nel 1976. È narrato dalla voce del regista John Huston, noto per la regia del film African Queen [versione italiana, La regina d’Africa]; Huston per un breve periodo fu preso di mira dallo HUAC. Questo film è una buona introduzione all’argomento complessivo e include spezzoni di cinegiornale oltre a interviste con personaggi i cui nomi erano stati messi nella lista nera. Guilty by Suspicion [versione italiana, Indiziato di reato] Robert De Niro recita il ruolo di un famoso regista in disaccordo con il “fare i nomi” allo HUAC il cui nome viene messo nella lista nera. Compare Traveler [letteralmente, Compagno di viaggio]: Uno sceneggiatore scappa dalla Hollywood degli anni 1950 in questo film britannico realizzato per la televisione. Legacy of the Hollywood Blacklist [letteralmente, L’eredità della lista nera di Hollywood]: Burt Lancaster narra questo sguardo agli effetti a lungo termine della lista nera a Hollywood nel settore cinematografico. McCarthy; Death of a Witch Hunter: un documentario di 45 minuti del 1971 esamina l’impatto del momento di gloria di Joe McCarthy. The Way We Were [versione italiana, Come eravamo] Questo film del 1973 è uno sguardo romantico al passato che esamina il danno fatto dal timore rosso [i.e. del comunismo] a Robert Redford e Barbra Streisand che recitano il ruolo di una coppia in conflitto per motivi politici dagli anni 1930 agli anni 1960. The House of Carroll Street [versione italiana, Labirinto mortale] Questo film del 1988 ritrae ciò che accade durante l’era McCarthy a un giornalista di una rivista dotato di tendenze sinistrorse. pubblicato da Danny Steinberg alle 8:41
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mattino 4 giugno 2006, martedì MICHAEL CHERTOFF, UN EBREO FEDELE Quando Mikey Chertoff ha giurato come segretario del Department of Homeland Security, ho dovuto sorridere. Si tratta della carica nel gabinetto che noi ebrei dovevamo avere. Certo, sapevo che lui sarebbe stato un “bene per gli ebrei,” ma non avevo idea di quanto bene potesse essere! Prima che venisse investito di tale carica, era stato uno degli architetti del Patriot Act, e c’era lui dietro la retata iniziale di arabi e mussulmani statunitensi [successiva all’attentato dell’11 settembre]. È stato anche il catalizzatore dietro il cambio delle regole del Federal Bureau of Prisons (*) che permette agli agenti di intercettare le conversazioni tra avvocato e cliente nelle prigioni federali; precedentemente erano confidenziali. Ha quindi un buon curriculum in fatto di Gentile Control Legislation [letteralmente, Legislazione per il controllo dei gentili] (GCL). “Come capo della divisione criminale del Dipartimento di Giustizia [statunitense], Mike ha dato una mano a ricondurre gli attacchi dell’11 settembre alla rete di Al-Qaeda. E non gli ci è voluto molto per farlo.” Ha detto George W. Bush, alla cerimonia di giuramento di Chertoff. Certo, c#glione (**), lavora per Israele!Pensavo che l’essere incappato in un pasticcio nel caso dell’uragano Katrina avrebbe danneggiato la sua efficacia per noi ebrei, ma con destrezza ha permesso che tutta la colpa ricadesse sulla FEMA, un’organizzazione che lui stesso sovraintende. Poi ha proposto una riorganizzazione notevole del Department of Homeland Security. La riorganizzazione pianificata del Department of Homeland Security semplificherà la creazione di un servizio segreto domestico all’interno del dipartimento (ovvero di un sistema di controllo dei gentili). Potrebbe bastare anche un [sic] solo ordine di Mikey per trasformare legalmente l’Office of Intelligence and Analysis (***) del dipartimento Department of Homeland Security in un ente di servizio segreto interno (controllo dei gentili) a pieno titolo. Chertoff è stato uno degli architetti dello USA PATRIOT Act (controllo dei gentili), che ha fornito agli enti incaricati di far rispettare la legge un potere più ampio di sorveglianza (controllo dei gentili). Ha proposto l’idea di fondare un gruppo senza fini di lucro che raccogliesse informazioni sui cittadini privati (gentili), che segnali attività sospette dei gentili, e che invii i nomi dei gentili sospetti al suo dipartimento. Una volta identificati tutti gli antisemiti pericolosi, possiamo metterli da parte in campi di lavoro simili ai gulag. Sapete che queste prigioni sono già state costruite? Quando li prenderemo in retate, i mezzi di comunicazione di massa diranno agli statunitensi che si trattava di terroristi pericolosi o di simpatizzanti dei terroristi. Chi è un simpatizzante dei terroristi? Qualcuno che critica gli ebrei. Il 6 febbraio, il segretario del Department of Homeland Security [Michael] Chertoff ha annunciato che per il preventivo federale per l’anno fiscale 2007 sarebbero stati stanziati oltre 400 milioni di dollari per aumentare di 6.700 i numeri dei posti letto per i detenuti (un incremento del 32 percento rispetto al 2006). Questo stanziamento di 400 milioni di dollari è un aumento di oltre quattro volte rispetto al preventivo per l’anno fiscale 2006, che stanziò solo 90 milioni di dollari per lo stesso scopo. Sia l’atto che lo stanziamento del denaro fanno parte di un piano strategico ambizioso di 10 anni del Department of Homeland Security, il cui nome in codice è ENDGAME [letteralmente, Fase finale] (controllo dei gentili). Abbiamo fornito più di 14 miliardi di dollari negli ultimi quattro anni nell’addestramento e nell’equipaggiamento dei soccorritori di prima istanza, locali e statali, in tutti gli USA: fondi per centri di comando mobile, equipaggiamento per le comunicazioni, equipaggiamento mobile per la decontaminazione, furgoni attrezzati per l’intervento in casi di emergenze derivate dalla presenza di sostanze pericolose [nel testo, HazMat], equipaggiamento mobile per il rilevamento di armi di distruzione di massa, e altre risorse di cui hanno bisogno per proteggere i nostri cittadini e le nostre comunità,” ha detto George W. Bush, alla cerimonia di giuramento di Chertoff. Dal Jewish Telegraph Agency: WASHINGTON, 28 giugno — Con gratitudine i gruppi ebraici hanno assorbito più della metà dei fondi del Department of Homeland Security destinati l’anno scorso alla protezione delle organizzazioni senza fini di lucro — e stanno conducendo una campagna per assicurarsi che i soldi continuino a fluire. Proprio ora una schiera di gruppi ebraici in tutti gli Stati Uniti sta iniziando a spendere 14 dei 25 milioni di dollari stanziati dal Congresso USA nel 2005 per mettere in sicurezza gruppi senza fini di lucro che sono a rischio. Altri 25 milioni di dollari stanziati nel preventivo del 2006 si sono impantanati nelle lotte interne intergovernative. Lo United Jewish Communities [letteralmente, Comunità ebraiche unite], l’organizzazione ombrello (****) del sistema federativo ebraico per l’America Settentrionale, sta facendo pressione per assicurarsi che lo stanziamento di 25 milioni di dollari sopravviva nel preventivo del Department of Homeland Security per il 2007... A Mikey sarebbe piaciuto passare agli ebrei l’intero ammontare di denaro messo in preventivo, ma i goy potrebbero “sentire puzza di bruciato.” Ciò nonostante possiamo prenderne la maggior parte e i goy avranno paura di notarlo perché temono di essere antisemiti. Mikey Chertoff sta facendo un lavoro fantastico per gli ebrei! pubblicato da Danny Steinberg alle 10:28
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mattino 20 giugno 2006, martedì AL FRANKEN, UN EBREO FEDELE L’osservatore dei goy ha appena inoltrato l’ultima serie di scarabocchi di quell’antisemita sotto mentite spoglie che è John Walsh, intitolata “LA GUERRA DI AL FRANKEN: LE LACRIME DI UN PAGLIACCIO.” Il nostro compare ebreo Al Franken è uno dei migliori alleati degli ebrei. Il suo programma radiofonico AIR AMERICA agisce come valvola di sicurezza per i goy liberali statunitensi. Per i liberali la politica degli USA per il Medio Oriente non ha senso; non la capiscono e sono rabbiosi. Non possiamo permettere che scoprano la verità del perché i loro compari goy siano lì. Gli adesivi “No al sangue per il petrolio” attaccati alle loro [automobili] Volvo stanno sbiadendo. I liberali stanno chiedendo domande. Alcuni dei più intelligenti hanno capito che non c’è stato un solo caso di un rappresentante di una compagnia petrolifera che abbia scritto un articolo in favore della guerra nel loro giornali, che si trattasse del New York Times o del Washington Post. Gli architetti della guerra in Medio Oriente, le teste che parlano nelle loro televisioni, gli opinionisti esterni alla redazioni delle cui analisi si fidano hanno una cosa in comune... ma non è il lavorare per una compagnia petrolifera. Questo è il motivo per cui c’era tanto bisogno di Franken. Per i goy liberali (i c#zzoni democratici, elitari, e laureati) (*) costituisce una fonte di notizie e di opinioni SICURA. Solamente una volta ho scorto la sua mimica (**), ma per quel che ho capito, non c’è differenza tra Franken e Charles Krauthammer; entrambi sono neoconservatori fino al midollo. Ecco quindi questo John Walsh che ci dà problemi (***): Caro Al, Che c’è? Al vuole il bene di Israele e degli ebrei. In effetti apparentemente c’è stato un tale furore da parte di molti altri che Franken ha accettato telefonate, qualcosa che fa raramente di questi tempi, ricevendone tre (3!). Senti, gli ebrei non fanno i lavori manuali; va bene? Per questo assumiamo i goy per aiutarci. Scommetto che Al è pieno di servi goy. La gestione delle prossime elezioni sarà spinosa. Tra gli elettori democratici c’è un sentimento contrario alla guerra quasi unanime. L’unica fazione favorevole alla guerra è quella degli “strozzini” ebrei che prestano i soldi al partito democratico. Dovremo assicurarci che tutti quei candidati che basavano la loro campagna elettorale sulla loro contrarietà alla guerra non ricevano assolutamente né finanziamenti, né supporto dal partito. La parte difficile sarà fare sembrare che non ci sia nessun complotto ebraico. È ora che nel Minnesota i gruppi contrari alla guerra cerchino un candidato politico che competa contro Franken per le elezioni al Senato del 2008. Sarebbe patetico ricompensare la sua complicità allo sforzo bellico con un seggio nel Senato statunitense. Non preoccupatevi, è la persona ovvia per questo lavoro; ha già un piede dentro nella faccenda. pubblicato da Danny Steinberg alle 5:36
pomeridiane 7 giugno 2006, mercoledì JOE LIEBERMAN, UN EBREO FEDELE DAI NOTIZIARI: Il tentativo, perdente in partenza, dello sfidante Ned Lamont di destituire Lieberman, in quello stato che pende a favore dei democratici che è il Connecticut, potrebbe offrire una prima idea dell’intensità del sentimento contrario alla guerra prima delle elezioni di metà mandato di novembre, oltre che un’idea dell’influenza degli attivisti in internet e degli estensori di blog che sono affluiti a supportare la sua causa... I commenti di Steinberg: E la sua patria è Israele. Si tratta di un riconoscimento ai nostri politici ebrei, democratici o repubblicani che siano, la maggior parte dei quali mantiene una posizione ferma a favore della guerra in Medio Oriente. Per i democratici è più difficile perché devono resistere alla maggioranza nel loro stesso partito che è contraria alla guerra. Questi ebrei mettono la sicurezza di Israele davanti alle loro carriere politiche negli USA. A loro va il mio saluto! pubblicato da Danny Steinberg alle 9:04 del mattino 27 maggio 2006, sabato ESODO VERSO LA CINA Per noi del Plymouth Rock Institute of Research [letteralmente, Istituto di ricerca Plymouth Rock] maggio è stato un mese indaffarato. Mi dispiace di non avere tenuto aggiornato il mio blog. Una delle questioni interessanti che abbiamo analizzato è la logistica dello spostamento di tutta la popolazione ebraica dagli Stati Uniti alla Cina. Quanti aeroplani ci vorranno? Quanto velocemente si può fare? Come eseguire i movimenti finanziari? L’“esodo” sarebbe molto complesso. Per fortuna, siamo ebrei e possiamo affrontare la miriade di calcoli. È ben chiaro che il nostro tempo negli Stati Uniti è quasi scaduto. L’antisemitismo sta montando. Se il dollaro crollerà (cosa inevitabile), i goy punteranno gli occhi sugli ebrei che operano la Federal Reserve. Poi c’è la guerra in Iraq e presto ci sarà quella contro l’Iran. Molti goy in internet sono ben consapevoli degli architetti giudei di queste guerre. C’è anche lo scritto di Merscheimer-Walt che fa luce sulla punta dell’iceberg del potere ebraico negli Stati Uniti. Se non saremo in grado di impedire che questa conoscenza diventi di dominio pubblico, è chiaro che negli USA si genererà un’animosità estrema nei confronti degli ebrei. L’ebraismo internazionale ha designato la Cina come la nostra prossima patria. Con l’aiuto degli ebrei, la Cina può eclissare gli USA come potenza mondiale e in effetti soggiogarla. Ci sono già molti ebrei in Cina che stanno preparando la strada utilizzando il corpo diplomatico statunitense come copertura. I nostri compari ebrei a Wall Street hanno convinto i gentili a indebitarsi moltissimo con i cinesi in cambio di cianfrusaglie e carabattole. Non appena ci saremo guadagnati una certa influenza nella Cina, avremo anche il controllo della ricchezza degli USA. Si presume che i nostri piani siano segreti, ma mentre ero alla festa per celebrare il centenario dell’American Jewish Committee [letteralmente, Comitato ebraico statunitense] alla Biblioteca del Congresso statunitense, lo scrittore israeliano AB Yehoshua (nominato per il premio internazionale Man Booker International Prize) ha quasi vuotato il sacco. Per fortuna, eccetto George W. Bush erano presenti all’evento pochissimi goy (sempre che non contiate i valletti e i camerieri). Yehoshua ha detto “che gli ebrei della diaspora hanno cambiato la loro nazionalità come si cambia la giacca.” “Una volta erano polacchi e russi; ora sono britannici e statunitensi. Un giorno potrebbero scegliere di essere cinesi o singaporiani.” Accidenti! [Il giornale israeliano] Haaretz ha notato che: Martedì Yehoshua ha detto al pubblico qui a Washington che per lui la religione è una questione di nessuna importanza — sono la terra e la lingua che forgiano la sua identità israeliana. Ebbene, certo; sappiamo che non potrà mai esserci l’assimilazione [dei giudei con i gentili]. Per noi ebrei non potrà mai esserci una lealtà doppia, ma solo la lealtà a Israele e ai nostri compari ebrei, perfino a costo di andare contro la nostra attuale nazione [che ci ospita]. L’assimilazione è meramente qualcosa che placa i timori dei gentili mentre mietiamo le spoglie delle loro società. Gli USA stanno diventando velocemente un involucro vuoto; noi guardiamo al futuro. pubblicato da Danny Steinberg alle 5:35 pomeridiane 17 maggio 2006, mercoledì Qui sotto trovate un messaggio vile e antisemita pubblicato su un blog sul quale sono incappato. Il nome dell’estensore del blog è TrueBlue. Ritengo che la bruttezza di questo messaggio parli da sé, ma permettetemi di fare notare un paio di punti. Prima di tutto, ho sentito molti goy su NPR. Tanti. È capitato che gli ebrei abbiano l’incarico della maggior parte delle funzioni a NPR; sono estremamente intelligenti e si sono guadagnati le loro posizioni. E, devo confessarlo, mi piace ricevere le notizie da un compare ebreo. La cultura ebraica dell’NPR è molto confortante e stimolante. L’altro punto che vorrei sollevare è che gli ebrei non hanno un controllo sufficiente sull’invasione dell’Iraq. Se avessimo il controllo totale sia del Pentagono che del Congresso, avremmo introdotto la leva obbligatoria in modo che le forze sarebbero state adeguate per il controllo completo di quella nazione. Forse altri 350.000 soldati. Certamente, le perdite tra gli iracheni e gli statunitensi sarebbero state molto più numerose, ma oggi la violenza sarebbe stata di gran lunga minore. Dal blog di TrueBlue: Oggi stavo ascoltando NPR. La sua “natura ebraica” non smette di stupirmi. Per “natura ebraica” non intendo il mero fatto che gli ebrei a NPR siano enormemente sovra-rappresentati, e lo sono, ma che le caratteristiche giudee della provocazione e dell’istigazione sono permesse senza ritegno. pubblicato da Danny Steinberg alle 4:23 pomeridiane I Protocolli dei savi anziani di Sion: Protocols-of-Zion-I.htm Guardate le pagine telematiche “divertenti” proposte da Steinberg: • Il Cohen Report: CohenReport.blogspot.com/ • Il Plymouth Rock Institute of Research: PRIR2.blogspot.com/ • Un’offerta di regali divertenti: PRIR2.blogspot.com/2006/04/p.html Ebbene, anche noi possiamo fare battute: L’Iran ha tenuto un concorso per vignette sull’olocausto: (*)
(*) Nella prima vignetta: “Olocausto”; la scritta ricorda l’insegna di Hollywood, a significare che la storia dell’olocausto è tanto inventata quanto quelle dei film di Hollywood, ndt. |